cenni storici spinaceto
Cenni storici di Spinaceto
Come i vicini quartieri di Mostacciano e del Torrino anche Spinaceto ha tratto il nome dall'antica tenuta su cui è stato edificato. Lo "Spinaceto" della Cappella dei SS. Pietro e Paolo, appare con questo nome già nel 1536; nome che nel tempo viene attribuito a diversi casali vicini tra loro e dovette quindi corrispondere ad una vasta zona agricola appartenente ad un solo proprietario.
All'inizio del nostro secolo troviamo che Spinaceto e la sua Pedica, per complessivi 250 ettari appartenevano in varia misura alle famiglie dei Guerrieri, Morganti ed in seguito anche ai Frascara e i Pediconi. La tenuta è divisa in cinque fondi uno dei quali, di appena 1,32 ettari, si chiamava Spinaceto Roma - Ostia, perchè destinato ad ospitare tale ferrovia. Nel 1910 iniziò l'obbligo di bonifica a cui seguì lo sviluppo dell'edilizia economica e popolare. Di fatto Spinaceto fu l'unico quartiere popolare che venne realizzato nel 1965 dagli architetti Moroni, Di Cagno, Barbera, Battinelli, Di Virgilio, Francione. L'area apparteneva al Comune di Roma e si estendeva per 180 ettari, coincidenti parte con la vecchia tenuta di Spinaceto (sull'altra parte della quale sorge oggi il Villaggio Azzurro) e parte con una porzione della grande tenuta di Decima. A Spinaceto sulla sinistra del V.le dei Caduti per la Resistenza, presso un complesso (detto Palazzo Enasarco) tra i centri commerciali del Garda I e II si trova una antica torretta di avvistamento nota come Torre Brunori, da Brunori di Gambara amico dei Farnese, in una carta del 1547 la torre è indicata come il Morone e risale certamente al XIV sec.
Inoltre, il quartiere presenta i resti di una villa rustica romana avente un’area di oltre 1200 metri quadri e datata tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C., nell’area posta tra via Alberto Cozzi e il cavalcavia di Spinaceto.
Dalla parte opposta della via Pontina si trova la Riserva Naturale di Decima-Malafede, una delle più importanti riserve naturali romane, per gli altissimi valori archeologici, naturalistici e paleontologici. Ricchissima di fauna, grande oltre 6000 ettari, è una delle oasi del WWF. Al suo interno troviamo la Torre di Perna, costruzione medievale originariamente destinata alla salvaguardia della omonima Valle di Perna, oggi Casa Del Parco.
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